Dopo l’incendio del vecchio teatrino parrocchiale in legno, si costruisce il nuovo teatro parrocchiale, in muratura.

Per l’idea dell’arciprete don Aldo Severi e del cappellano don Aurelio Mancini, si avvia l’attività cinematografica.

I due piccoli ambienti al piano superiore, che erano ad uso solaio, diventano cabina e anticabina di proiezione. Don Mancini è direttore e programmatore, Fabbri Giovanni è alla manovella del proiettore muto da 35mm.

San Vittore si unisce così ai Giuseppini del Lugaresi e ai Salesiani di Don Bosco: pionieri della modena attività filmistica nelle sale cattoliche cesenati.

5 anni di successo!

Con l’arrivo del SONORO finì ovunque il muto e anche il cinema di San Vittore ammutolì

Con la proiezione di “Ore nove lezione di chimica”, con Alida Valli e Guglielmo Barnabò, si da il via al film sonoro grazie alla motorizzazione e sonorizzazione del vecchio proiettore muto a cura del radiotecnico Walter Brasey.

Per 15 anni, fino al 1960: film moderni e interessanti, sfruttando nei mesi estivi anche il cortile della canonica come arena, con vero successo.

La sala del Victor chiude per un primo ammodernamento ma l’attività cinematografica continua, con un nuovo proiettore da 16mm, negli ambienti della parrocchia (la sala sopra al bar e la futura palestra con annessa arena).

Il vero VICTOR, signorilmente arredato, tecnicamente perfetto, si presenta come uno dei migliori locali cinematografici della diocesi; il vescovo mons. Gianfranceschi nel benedirlo non ha dubbi ad ammetterlo.

E’ locale valido per attività anche teatrali.

Le nuove norme statali di sicurezza impongono l’ammodernamento generale, costoso, ma… da fare!

Un nuovo look, una nuova gestione, una nuova formula sono gli ingredienti del nuovo Victor inaugurato nel 2002: un gioiello di tecnica e comodità

Dopo quasi 2 anni di chiusura forzata, con un nuovo vestito ma con la stessa formula che ha caratterizzato tutto il nuovo millennio, si torna a fare cinema (e teatro, e lirica, e concerti, e….)